Il treno della vita

“Tu che volevi che la tua vita

fosse qualcosa di speciale e meraviglioso

e che col passare degli anni ti sei ritrovato

ad affannarti ogni giorno di più

in cerca di un salvagente per rimanere a galla

Tu che correvi a piedi nudi sull’erba

e danzavi con il vento facendoti attraversare

e che ora non riesci neppure ad alzarti

senza l’aiuto di un salice piangente

 

Benvenuto nel treno della sofferenza:

ora non mi sentirò più solo

 

Tu che inseguivi i colori delle farfalle

fino alle cime degli abeti

e che credevi di poter un giorno imparare a volare

per cercare una via d’uscita dalla gabbia

che hai trovato solo nel buio dei tuoi occhi chiusi

Tu che sognavi un petalo di rosa

da amare per sempre che colmasse

l’infinito bisogno che avevi di sentire

il calore di un cuore innamorato di te

Tu che ogni notte ti sei risvegliato in lacrime

in un letto gelido e troppo grande

 

Benvenuto nel treno della sofferenza:

ora non mi sentirò più solo

 

Tu che cercavi una via diversa

mai calpestata da piedi umani

fatta di lucciole e diamanti

che ti guidasse oltre le barriere del cielo

in un’isola lontana chiamata felicità

Tu che hai finito per percorrere stancamente

le stesse strade di una vita normale,

per frequentare gli stessi bar

di una sera mediocre e triste

 

Benvenuto nel treno del dolore:

ora non mi sentirò più solo

Benvenuto nel treno del dolore:

forse non ci porterà nel paese dei balocchi,

ma non dovremo pagare il biglietto di ritorno”