Delitto perfetto
“Trattengo il respiro
Vivo la paura fin dove è possibile
Tutto è tenebra o luce abbagliante
Cammino quasi curvo, schiacciato dall’ignoto
mentre le stelle si arrendono alle nubi
Le mani dell’assassino tremano ancora
Prego a bassa voce
con movimenti innaturali della bocca:
se c’è un Dio che protegge e perdona
ne ho bisogno proprio adesso
Il coltello si agita perverso
dentro la tasca macchiata
di sangue ancora caldo
Lontano dalla città
dove le luci muoiono
mi fermo e mi volto indietro
Nessuno mi ha seguito,
sono vivo e sono salvo
Sempre più vicino un alito di vento
arriva… mi schiaffeggia…
è già passato
Adesso solo il rumore delle foglie
Eppure c’è qualcosa’altro:
una voce profonda, lontana
oltre quegli alberi, oltre la città,
oltre quelle nere montagne
dipinte sull’orizzonte
Un sussurro continuo, devastante
che brucia dentro,
ancora più dentro,
come uno specchio
Una gabbia dalle sbarre sottili
e intrise di veleno
Mi affanno a sputare fuori
queste gelide fiamme,
ma la mano ha già afferrato il coltello:
una sentenza senza appello
Posso difendermi dai giudici,
ma non dalla colpa;
posso nascondermi al mondo,
ma non alla terra…..”